Educazione finanziaria: le strade per arrivarci

Uno studio promosso da Pictet Asset Management e condotto da FINER Finance Explorer intitolato Educazione finanziaria: il contributo al rilancio del Paese”, ha confermato l’enorme ritardo che oggi vi è nel nostro paese in merito all’educazione finanziaria.

I dati salienti dello studio

Dall’indagine effettuata si è constatato che i primi a riconoscere le proprie carenze, nel campo delle materie economico-finanziare legate al campo degli investimenti, sono proprio le persone comuni, confermando una profonda carenza di educazione finanziaria.

Infatti, dalle statistiche si evince che l’11% è in possesso di un livello di conoscenza alto e di tipo professionale ed il 20% ne ha uno di livello abbastanza avanzato.

Ancora il 33% ritiene di avere una discreta conoscenza mentre il restante 36% ammette di avere un livello basso o addirittura nullo, anche se manifesta la volontà di migliorarsi, anche al fine di capire meglio il mondo nel quale si vive.

Le principali difficoltà

Le principali difficoltà sono l’effettiva complessità della materia finanziaria. Il 55% degli intervistati, infatti ammette di avere difficoltà a capirci qualcosa.

Ma troviamo anche un’ampia fascia di persone interessate, che non riescono a trovare contenuti adeguati o ancora peggio, referenti all’altezza, e questo soprattutto nell’ambito dei social media.

Questa carenza di contenuti blocca di fatto una grande mole di persone che vorrebbero investire o ne avrebbero comunque interesse ma non sanno come approcciarsi: da qui nasce l’urgenza di una educazione finanziaria adeguata.

L’educazione finanziaria in Italia

A fronte di tutto quanto visto in questo studio, è chiara la necessità di aumentare l’interesse dei cittadini nei confronti del risparmio personale e della modalità di investimento.

Questo interesse deve essere quindi concretizzato, utilizzando quelli che oggi sono gli strumenti principali: i social network, con i quali è possibile promuovere una base di educazione finanziaria basata sulla semplicità di fruizione e di dati concreti.

L’enorme diffusione di questa forma comunicativa deve quindi essere sfruttata come canale principale per informare e formare, tutte quelle persone, che vorrebbero capire qualcosa rispetto all’educazione finanziaria in modo semplice.

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